La mostra propone una ricca selezione di fotografie di viaggio scattate da María Kodama, testimonianza dei soggiorni
compiuti tra gli anni Sessanta e Settanta da Jorge Luis Borges in diversi luoghi del mondo: dall’America Latina agli Stati
Uniti, dall’Europa al Giappone all’Africa settentrionale. Il titolo dell’esposizione è ispirato a quello di una delle ultime
pubblicazioni dell’autore argentino, composta insieme alla compagna María Kodama e data alle stampe nel 1984, due
anni prima della sua morte.
E come Atlas, che è un “libro di suoni, di idiomi, di crepuscoli, di città, di giardini e di persone”, la mostra raccoglie una
serie di testi di Borges illustrati da immagini, ovvero una serie di fotografie spiegate da un’epigrafe, in un atlante fatto
di “visioni” e parole.
Il percorso - che è anche metafora della mai sopita ricerca della felicità del grande scrittore, “Omero dei nostri tempi” -
sarà arricchito da una scelta di pubblicazioni, che attestano in modo particolare il rapporto di Borges con l’Italia e con
la cultura italiana e da una sezione video, con materiali proveniente dalle collezioni della Fundación Borges di Buenos
Aires, Rai Teche e Società Dante Alighieri.
All’inaugurazione dell’evento parteciperà il curatore Fernando Flores Maio, sociologo, giornalista, scrittore e
vicepresidente della Fundación Borges.
A cura di Fernando Flores Maio
(con Chiara Barbato e Valentina Spata)
Sala Walter Mauro (14 settembre-10 ottobre)
Un arazzo di parole
“Ricucire” i confini tra i popoli in questo momento storico di disunione e dissidi attraverso un semplice manufatto che
possa simboleggiare la volontà di avvicinarsi, approssimarsi ad un pensiero altro, diverso, lontano ma non
inaccessibile. Con questa idea la Società Dante Alighieri ha commissionato a Coloriage, laboratorio di sartoria sociale
aperto ad artigiani migranti e rifugiati (per l’integrazione sociale attraverso il lavoro) un arazzo fatto di materiali
differenti, con diverse provenienze, tessuti di riuso e riciclo per contribuire alla sostenibilità ambientale ed etica.
Sull’arazzo sono ricamate le parole di Edith Bruck, Vicepresidente della Società Dante Alighieri e coordinatrice della
Consulta lingua-mondo: “la lingua italiana è libertà, identità, casa”. Il progetto si sposa con i valori della Consulta
lingua-mondo della Dante che coinvolge autrici e autori con origini straniere che - per narrare e per narrarsi -hanno
scelto l’italiano, lingua di pace, di dialogo, “universalista e umana” (Andrea Riccardi).
100 anni di Pagine della Dante
Nel 2024 la rivista Pagine della Dante, che racconta la Società Dante Alighieri in tutto il mondo compie cento anni. La
prima uscita risale infatti al gennaio 1924 e fu pensata come continuazione della precedente pubblicazione bimestrale,
gli Atti della Società Nazionale Dante Alighieri, fu pensata per “far conoscere l’opera della Dante e informare i soci degli
avvenimenti e delle questioni sociali più importanti”.
Pagine della Dante fu pubblicata con una regolarità quasi perfetta fino al 1943, quando venne interrotta per motivi
bellici; fu ripresa solo nel 1980 con cadenza trimestrale.
L'esposizione di numeri d’archivio della rivista, organizzata dalla U.O. Cultura con il Servizio Studi e Archivio, si terrà a
Palazzo Firenze a partire dal 12 settembre 2024, ripercorre cento anni di storia della testata, mettendo in evidenza
l’evoluzione grafica, stilistica e contenutistica, ed esponendo anche materiali d’archivio (autografi, scambi epistolari,
timbri e altro).